Joseph Pilates – una persona prima di un metodo

Joseph Pilates –  una persona prima di un metodo

Caro Joseph Pilates, grazie per averci donato l’omonimo metodo.

CHI FU JOSEPH PILATES

Ebbene sì, il Pilates, prima di essere un metodo di studio è una persona.

Joseph Pilates (1880-1967) fu un simpatico ometto di origine tedesca che, per sua sfortuna, ce le aveva proprio tutte: asma, rachitismo e reumatismi lo accompagnarono infelici nel corso dell’infanzia. Tuttavia, come ogni grande personaggio della storia, Joseph non subì passivamente la sua condizione fisica ma si impegnò voracemente nella ricerca di una cura ai suoi mali.

Insomma, fece del suo punto debole il suo punto forza.

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Iniziò quindi a studiare anatomia, Yoga, Tai Chi ed anche le filosofie greche e romane con lo scopo di creare un metodo che unisse tutto ciò. Mente e corpo. I suoi studi funzionarono brillantemente tant’è che già da ragazzo divenne un grande sportivo e praticò, fra i tanti, boxe, ginnastica e sci; entrò perfino in un circo.

GLI ALBORI DEL PILATES

Durante la Prima Guerra Mondiale Joseph sperimentò un campo di concentramento inglese – d’altronde egli era di origine tedesca – dove dette prova di grande determinazione e forza d’animo: iniziò a ideare una serie di esercizi che potessero essere svolti in uno spazio ridotto con lo scopo di rinforzare lo stato psico-fisico degli internati. Si vocifera che proprio in questo contesto iniziò a buttare le basi del metodo Pilates. In seguito, trasferito in un altro campo, ebbe modo di lavorare in ospedale trattando i feriti di guerra. Qui Joseph ebbe l’idea innovativa di farli allenare dalla loro postazione, ovvero i letti di ospedale: aggiunse a questi alcune molle, qualche corda qua e là e li trasformò in vere e proprie macchine per l’allenamento. Nessuno dei feriti morì quell’anno (1918), nell’epidemia di influenza e febbre che uccise oltre 200.000 inglesi. E di certo non si trattò di un caso fortuito. Le competenze e la genialità di Joseph Pilates si andavano delineando sempre più.

Tornato in Germania venne reclutato per allenare la polizia militare di Amburgo; inoltre il ballerino Rudolf Laban iniziò ad integrare le sue teorie con le tecniche innovative di Pilates. Joseph proseguì infine il percorso di riabilitazione dei feriti di guerra migliorando il sistema di molle e corde legate originariamente ai letti di ospedale. Fu l’inizio di due macchinari che tutt’ora esistono nel metodo Pilates: il cadillac e il reformer.

Reformer Cadillac

Nel 1926 Joseph si trasferì a New York dove, insieme alla moglie Clara, fondò il primo studio di Pilates, completo dell’utilizzo di cadillac, reformer e altri macchinari di sua invenzione. Caso volle che all’interno dello stesso edificio si trovava una scuola di danza e fu così che molti ballerini si avvicinarono sempre più allo studio del Pilates. E non parliamo di amatori bensì di grandi nomi della danza quali  Ted ShawnJerome RobbinsGeorge Balanchine e Martha Graham. Lo studio del metodo di Joseph aiutava i ballerini (e li aiuta tutt’ora) a migliorare la tecnica e a riprendersi più velocemente dagli infortuni, se non ad evitarli.

LA MORALE DELLA FAVOLA?

Non abbattetevi se il vostro fisico non è come vorreste. Non punitevi se nella vita non avete avuto le chance che volevate. Non piangetevi addosso se il vostro carattere non è forte e distinto come gli altri.

Siamo un work in progress e la differenza la fa chi, come il nostro caro Joseph, sa vedere il bicchiere mezzo pieno e trasforma le debolezze in sfide. E in vittorie.

Andiamo avanti ora e cerchiamo di capire qualcosa in più su questo metodo.

IN CHE COSA CONSISTE IL METODO PILATES?

Innanzitutto esistono due tipologie di Pilates:

PILATES MAT

Ovvero il Pilates classico, eseguito sui tappetini (chiamati appunto, mat). Si comincia la lezione con le respirazioni, sdraiati sul pavimento e poi da li prendono forma le varie routine, ovvero gli esercizi. Ci si può avvalere anche di piccoli attrezzi quali fasce elastiche, Pilates rings, fitballs. Si tratta di lezioni di gruppo che vanno svolte in un ambiente pulito, rilassato e con un numero di persone contenuto. Le scarpe vanno sempre tolte all’ingresso degli Studi di Pilates (un po’ come nei centri Yoga) e al termine della lezione si sorseggia spesso una tisana.

Jo con i suoi allievi nella posizione di “teaser”
PILATES CON MACCHINARI

Viene invece eseguito su appositi macchinari (reformer, cadillac etc.). Si tratta questa volta di lezioni private o semi-private (3, 4 persone al massimo) poiché il vostro insegnante dovrà seguirvi e accompagnarvi con attenzione durante l’arco della lezione. Non si tratta di una palestra dove ognuno arriva, usa gli attrezzi e se ne va. Le macchine coniate da Joseph Pilates (e poi evolutesi nel tempo) sono infatti marchingegni complessi e potenzialmente pericolosi. Anche per questo motivo è necessario essere sottoposti all’occhio vigile e costante di un bravo insegnante.

Ballerina in spaccata su Cadillac

Queste due approcci al Pilates non si sostituiscono a vicenda bensì sono complementari. Personalmente consiglio di partire da Pilates Mat, per imparare le basi e le routine, e successivamente vi potrete approcciare all’utilizzo dei macchinari.

Ciò che fa realmente la differenza, come in ogni cosa, è la volontà mentale di sfidare i limiti e approfondire le conoscenze del nostro corpo; e poi, naturalmente, la differenza la fa l’insegnante. Per essere bravo/a, deve aver studiato con volontà, costanza e pazienza. I veri insegnanti di Pilates fanno di questo metodo uno stile di vita. Diffidate di coloro che propongono 150 corsi di aerobica, tra cui Pilates. Perché, tanto per cominciare il Pilates non è aerobica. E tanto per finire non possiamo essere bravi e competenti in tutto.

Avete mai sentito parlare di un professore del liceo che insegna matematica, inglese, latino e ginnastica? Esatto. Allo stesso modo non affidatevi a chi si propone di insegnare aerobica, Zumba, Yoga, Tai Chi, massaggio infantile, Pilates e chi più ne ha più ne metta. Insomma, un po’ di coerenza!!!

Ora che ho dato voce a questo mio piccolo sfogo possiamo proseguire. Andiamo quindi a vedere quali sono i benefici del Pilates.

I BENEFICI DEL PILATES

IL PILATES VI RADDRIZZA

Nel vero senso della parola. Mi spiego meglio: siete studenti e magari passate le giornate sui banchi di scuola, piegati di lato a scrivere per appuntarvi ciò che dice la professoressa; oppure, lavorate in ufficio e trascorrete le giornate davanti al computer, semi ingobbiti, con i colleghi ed i capi che vi infondono tutto tranne che tranquillità e accumulate di conseguenza nervosismo, probabilmente in zona cervicale. Il Pilates vi scioglie, vi rinforza, vi allunga. Terminata la lezione vi sentirete 10 cm più alti e tutte le tensioni che avevate accumulato saranno sparite.

Non è una magia, è semplicemente la forza del respiro (e della mente) coniugata agli esercizi giusti. Provare per credere.

IL PILATES VI RASSODA

Anni di danza, allenamenti quotidiani e vari problemi di scoliosi dopo, vi posso assicurare di non essere mai stata dritta e definita quanto in questo periodo della mia vita, in cui gli allenamenti di danza vanno scemando per lasciare spazio all’insegnamento.

Nota: il Pilates non cura la scoliosi ma cura la postura. E le due cose vanno di pari passo.

IL PILATES VI RENDE CONSAPEVOLI

Consapevoli del vostro corpo e delle sue potenzialità. E questo è ottimo sia per ogni tipo di sportivo e di ballerino (cerchiamo così tanto e così a lungo di percepire il nostro corpo più a fondo!), che per i non sportivi. Non è mai tardi per cominciare e per scoprire che il nostro corpo nasconde in sé mille potenzialità. Dobbiamo solo avere la forza e la voglia di scoprirci.

IL PILATES E’ FORZA ED ELASTICITA’

Questi sono due concetti cardine non solo del Pilates ma anche della danza: pensate alla forza che richiede un arabesque (dorsali e addominali) e all’elasticità senza la quale non sarebbe possibile eseguire questo passo. La schiena dev’essere flessibile così come le nostre gambe. Insomma, è un cinquanta-cinquanta: 50% forza, 50% stretching.

Il Pilates ci fa lavorare sia a livello muscolare, con un grande focus sul core (ovvero “il centro”, i nostri addominali) sia a livello di stretching. Ci aiuta a trovare quell’equilibrio di cui abbiamo tanto bisogno nella danza ed anche negli sport naturalmente. Che siate alpinisti, ciclisti, ballerini o principianti assoluti non c’è alcun dubbio, i benefici del Pilates sono assicurati per tutti!

C’è molto altro da dire e da scoprire sul Pilates ma questo articolo vuole essere solo un’introduzione. Così, per stuzzicare gli animi e farvi approcciare a questa meravigliosa disciplina!

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