Fare lezione di danza online – sì o no?

Fare lezione di danza online – sì o no?

Nell’era della tecnologia, le lezioni di danza online sono diventate oramai un’abitudine. Chi di noi se lo sarebbe mai aspettato, qualche anno fa, che ci saremmo allenati da casa di fronte ad un pc? Io no di certo.

Alcuni di noi si sono a dir poco inviperiti perché “non si può insegnare danza attraverso uno schermo” e poi “come si fa a dare le correzioni” etc etc etc. Altri, più lungimiranti e temerari, hanno accolto il cambiamento (pur riconoscendone i limiti e le difficoltà) e si sono buttati sin dall’inizio in questa nuova avventura.

I LIMITI DELLE LEZIONI DI DANZA ONLINE

I limiti delle lezioni di danza online sono innumerevoli. Tenterò di racchiuderli qui di seguito.

Credits: Pinterest

LA CONNESSIONE PERDUTA

Beh, certo, la connessione che non va. Che sia quella dell’insegnante (ahia, millanta ore di lezione online e poi per 15 minuti non ti va la connessione? Se la legheranno al dito, fidati, e ti chiederanno il rimborso…), o quella del tuo allievo che con costanza e determinazione mai vista griderà a intervalli regolari “maestra, non ti sento!” (ce l’avesse pure a lezione, questa determinazione!) o quella della ragazzina che centellina i GB sul telefono perché non ha il wi-fi, e allora “va bene se partecipo ad una lezione sì e ad una no? Così non consumo tutti i giga“. E insomma, tutto d’un tratto, la fibra diventa un bene di prima necessità.

LA NUOVA FRONTIERA DELLE CORREZIONI

Le difficoltà nel dare le correzioni: perché alcuni non ascoltano, altri fanno finta di non ascoltare, e altri proprio non capiscono. E allora tu ti cimenti in pose da contorsionista di prim’ordine, con la faccia vicino al microfono del pc e la gamba in developpé e il tallone ben ruotato per far capire come dev’essere posizionato. E ancora ci sarà quello che non capisce, quello che non vuole capire e il migliore, quello che ti chiede se può andare in bagno.

eee 5, 6, 7, 8

La musica. Conti ogni passaggio minuziosamente, dai le sfumature di ogni passo (il battement jeté energico, come una spazzola; il battement fondus morbido e continuato, come il miele quando lo sollevi con un cucchiaino). E loro però quei conti non li sentono o li sentono in ritardo e tu diventa pazza a guardare l’esercizio eseguito in tempi diversi, qualità diverse e, perché no, passi diversi (non jetè di allegro, battement jeté alla sbarra!).

DAL LINOLEUM ALLE PIASTRELLE E’ UN ATTIMO

Già la maggior parte delle scuole non ha una pavimentazione adeguata di suo (storia infinitamente triste), figuriamoci in casa! Chi balla sulle piastrelle, chi sul legno, chi sui giocattoli dei fratelli lasciati in giro. E pavimentazione inadeguata significa di conseguenza dover cambiare tutto il programma di insegnamento. I salti non si possono fare (non di certo sulle piastrelle!), quindi solo sbarra, sbarra a terra, adagio. E tutto rigorosamente in un minuscolo quadrato. Perché c’è chi ha a disposizione l’intero soggiorno, chi l’angolino tra il letto e la porta, chi è stato calorosamente invitato dai proprio familiari a farla sul balcone, quella fastidiosa lezione di danza!

LA PRIVACY, UN CONCETTO ORMAI IN DISUSO

Insegniamo rivolgendoci ad una decina di schermi e alle volte dobbiamo dare una correzione mirata che sarebbe meglio fosse ascoltata solo dal diretto interessato e dai compagni; non da familiari, vicini di casa, cane, gatto e pesce rosso. E poi c’è un filo di imbarazzo quando urli attraverso lo schermo utilizzando il tuo personalissimo linguaggio da insegnante sfruttando immagini altamente efficaci e allo stesso tempo equivoche, tipo: abbottona i pantaloni a vita alta! oppure abbassa l’ascella piuttosto che mostra le fossette del sederino!. Insomma tutte cose che per te e gli allievi hanno un chiaro senso ma quando le ascolta lo zio che passava di là per un caffè, la situazione si fa tragicomica.

I FURBI MANCATI

Un classico intramontabile: la madre che obbliga la bambina a partecipare al corso di danza e la poveretta che durante le lezioni, pensando di non essere sgamata, tenta di giocare al computer. Ed io vorrei dirle di giocarci pure quanto le pare, ma poi me le sentirei io, dalla madre!

BIDIMENSIONALE E’ IL NUOVO 4D

Tutti quei corpi bidimensionali sconvolgono ed estraneano. Non c’è arte nè linee nè curve nè odore. Non c’è nulla, se non la motivazione ad andare avanti (che comunque non è poco) ?

I CUCCIOLI ABBANDONATI

I piccolissimi. I cucciolotti di 3, 4, 5 anni sono stati “abbandonati” da moltissimi insegnanti che non se la sono sentita di fare lezione online ad una fascia così piccola e ricca di esigenze e stimoli. Alcuni si sono cimentati in progetti a doc, leggendo favole, commissionando disegni e lavoretti. A mali estremi…

IL LATO POSITIVO DELLE LEZIONI ONLINE

Ebbene sì, c’è un lato positivo anche nelle lezioni online. Dai, forse ne trovo pure più di uno:

1. non serve indossare la mascherina

2. ci siamo dati una svegliata – o quantomeno ci abbiamo provato – sul fronte tecnologia. La necessità di dover fare tutto online, soprattutto a livello di segreteria e burocrazia, ci ha ricordato che molte pratiche possono essere facilmente digitalizzate, evitando il consumo di carta e facendoci risparmiare tempo

3. possiamo silenziare tutti con un clic ?

4. conosciamo a memoria tutti gli animali domestici dei nostri allievi ed il loro temperamento. Non so voi ma ora, quando vengono i bambini a lezione, sento l’impellente bisogno di sapere come stanno anche la Mirtilla, la Clio e la Camilla (rispettivamente: cane, cane e gatto).

5. dulcis in fundo, sebbene io ritenga che le lezioni di danza vadano svolte in presenza (lo ripeto e lo sottolineo onde evitare fraintendimenti), le lezioni online sono un ottimo strumento per i i livelli più avanzati per poter seguire, ad esempio, la classe di Misty Copeland dall’altra parte della terra che altrimenti avremmo frequentato solo nei nostri sogni più audaci.

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