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La giornata tipo di un’insegnante di danza durante il covid – tra lezioni e pulizie

La giornata tipo di un’insegnante di danza durante il covid – tra lezioni e pulizie

Parola chiave: Lysoform. 6:30, suona la sveglia. Nel letto, mentre R. ancora dorme sogni profondi, abbozzo comunicazioni varie che dovrò inviare ai genitori. Ore 7:05, giù dal letto, tappa al bagno e poi cucina per il mio pasto preferito, colazione. Preparo, come al solito, due 

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Tempo di shopping! – I migliori brand di danza (parte 1)

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E’ sempre tempo di shopping, anche se riguarda la danza! Solo chi balla può capire l’emozione nel comprare le punte nuove, il body tanto desiderato, il gonnellino a fiori, gli scaldapiedi o il portachiavi a forma di scarpetta. Oggi andiamo a scoprire questo mondo meraviglioso 

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Best of… youtube! – Migliori canali di danza (parte 2)

Best of… youtube! – Migliori canali di danza (parte 2)

Ogni giorno, su youtube, spuntano mille canali di danza. Alcuni sono effettivamente molto utili mentre altri lasciano il tempo che trovano. Avevo già parlato in passati di canali di danza interessanti (se ti sei perso l’articolo, clicca qui) ma oggi vorrei allungare la lista presentandovene altri.

C’è un po’ di tutto: canali per principianti, per esperti, per curiosi. Basta scegliere cosa voler guardare!

Lea ballerina

Ho scoperto questo canale da qualche mese e lo trovo assolutamente ben fatto! Lea, ballerina diplomata all’accademia di Basilea, è una ragazza dolce, competente e simpatica. Vi delizierà con tutte le sue conoscenze sul mondo della danza (e sono veramente tante). Cosa mi piace di più? Il suo approccio positivo ma concreto alla danza classica.

Inoltre, Lea, da brava ragazza tecnologica, ha anche un canale Instagram, sempre aggiornato, ed un canale Telegram. In quest’ultimo pubblica varie scontistiche su materiale utile per la danza. Ah, ha pure un podcast; insomma, è ovunque sul web!

Dulcis in fundo, Lea ha da poco attivato dei corsi di danza online. Al momento non ne ho seguito neanche uno ma, da come si presentano, sono certa siano validi.

Target del canale di danza: 12-18 anni

Contenuti: di tutto!

Lingua: italiana

Tra i miei video preferiti: la sua esperienza di audizione a La Scala di Milano, tutta la serie di interviste a ballerine professioniste (presso la Compagnia del teatro Mikhailovsky di San Pietroburgo, presso il Bolshoi, all’American Ballet), il tutorial per lo chignon e molto molto altro! Come direbbe Lea, il suo canale affronta la “danza a 360 gradi“. Ed ha proprio ragione!

Ballet ex

Un altro canale di danza italiano che seguo è Ballet Ex, gestito da Luisa Signorelli, insegnante, coreografa e ballerina. I video che Luisa propone riguardano specificatamente la tecnica della danza classica e sono spesso video brevi e concisi, utilissimi per ripassare alcuni concetti basilari. Ammetto che il montaggio video e audio non è dei migliori ma, dato che a noi interessa soprattutto il contenuto, ci possiamo accontentare!

Luisa ha anche un sito web con cd per le lezioni di classico e dvd per gli insegnanti.

Target: 13-20 anni e insegnanti di danza

Contenuti: tecnica classica

Lingua: italiana

Tra i miei video preferiti: esercizi per i piedi, come avere le gambe alte, esercizi per la rotazione.

Royal Opera House

Eccoci. Pensavate davvero che la Royal Opera House ci avrebbe lasciati a bocca asciutta? Naturalmente no. Il canale è super, anzi, iper fornito: dalla lirica al balletto, dalla tecnica alla storia della danza, dalle acconciature al cucito. Insomma, la Royal Opera House non promuove “solo” un vastissimo canale di danza ma ci dona anche un preziosissimo scorcio all’interno di uno dei maggiori teatri al mondo. Non sfruttare questa occasione sarebbe da sciocchi!

Target: dai 7 anni in su

Contenuti: danza, teatro, lirica

Lingua: inglese

Video preferiti: troppi per essere elencati! Farò comunque lo sforzo…

Tutta la parte dedicata alla storia della danza (Ballet evolved), le prove in sala (Rehearsal), come sono fatte le scarpette da punta (How ballet pointe shoes are made).

Bloch Au

Spostandoci oltre oceano, vi dirò che sono una grandissima fan di molti canali di danza australiani. Oggi ve ne presenterò uno: il canale della Bloch. La Bloch è un rinomato marchio di danza e, in questo canale youtube, propone numerosi video estremamente utili e professionali. Una gioia per gli occhi e per la mente.

Target: dai 12 anni in su

Contenuti: vari, riguardanti soprattutto le scarpette da punta e altri prodotti firmati Bloch

Lingua: inglese

Tra i miei video preferiti: chignon tutorial. Lo so, è un grande classico e tutti i canali di danza lo propongono ma questo, fidatevi, è il migliore in assoluto. Conciso, preciso, professionale. Lo guarderei tutti i giorni!

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Pre-danza: corsi per i più piccoli – come orientarsi

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A Ballet Blog va in vacanza!

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A Ballet Blog va in vacanza per tornare a settembre riposata, con nuove idee ed ispirazioni danzanti da condividere. A presto! via GIPHY Condividi l'articolo

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Sii più espressivo…forza! – che cos’è l’espressività

Sii più espressivo…forza! – che cos’è l’espressività

Quante volte ve lo siete sentiti dire? “Sii più espressivo, forza!”, oppure, “mostrami ciò che provi, racconta una storia con la tua danza!”.

Ciò che distingue la danza dalla ginnastica è il suo lato artistico, ovvero le modalità di espressività che usa. A me piace dividere l’espressività essenzialmente in due macro categorie.

DUE TIPOLOGIE DI ESPRESSIVITÀ

L’ESPRESSIVITÀ NARRATIVA

Il repertorio classico tradizionale (Lago dei cigni, Giselle, Onegin, Don Chisciotte, per citarne alcuni) usa una forma di espressività narrativa: i balletti si basano su una storia, la quale spesso attinge alla letteratura mentre le coreografie sono ricche di effetti scenografici, costumi vistosi e mimica. Gli spettatori, prima di andare a teatro, sono soliti leggere il libretto in modo da conoscere la trama anticipatamente e da poter cogliere tutti i passaggi durante lo spettacolo. Quando l’espressività si basa sulla narrazione di una storia, può sembrare più facile comunicare con il pubblico: i ballerini si attengono ad una trama esistente, raccontando una storia che il pubblico già conosce e basandosi su personaggi noti. La difficoltà sta piuttosto nell’immedesimarsi nel personaggio, cercando di comprenderlo e studiando a fondo ogni sfaccettatura per esprimerne il carattere.

Questa forma di espressività, che possiamo definire più “concreta” poiché basata su una trama esistente, è per certo il tipo di espressività più adatta ai bambini: spesso e volentieri, che sia in un saggio o per un esame, essi danzano avvalendosi di oggetti scenici e le loro coreografie rappresentano personaggi (bambola, postino, cuoco), animali e raccontano brevi storie. Questo aiuta i bambini a comprendere l’andamento della coreografia e, negli anni, a calarsi nella parte che devono interpretare.

L’ESPRESSIVITÀ ASTRATTA

Nella danza contemporanea così come nella danza classica di Balanchine, l’espressività è invece più astratta. Non si narra alcuna storia ma si usa il proprio corpo come fonte di espressione, bellezza e movimento. Questo tipo di espressività richiede perciò un livello di auto-consapevolezza fisica e mentale enorme.

Se nell’espressività narrativa ci possiamo avvalere di oggetti scenici e di una storia per raccontare ed esprimere la nostra danza, nell’espressività astratta nulla di tutto ciò è possibile. Possiamo fare affidamento solo ed esclusivamente sul nostro corpo. Ed è qui che entra in gioco la tecnica: chi padroneggia il proprio corpo, chi ha un’ottimo livello tecnico, sarà in grado di esprimersi attraverso esso. Chi non ha una buona tecnica, resta muto. Incapace di parlare.

Da qui l’importanza, per i ballerini di danza moderna e contemporanea, di avvalersi dello studio della danza classica.

La danza classica è per il contemporaneo quello che la grammatica è per la lingua italiana.

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Senza danza classica alla base, siete dei ballerini sgrammaticati, capaci di muovervi ma non di usare i verbi al congiuntivo o al condizionale. Siete essenzialmente semi-analfabeti. E quale peggior punizione, per un ballerino, essere analfabeta e non potersi esprimere! Quindi, fate i bravi e studiate danza classica.

Balanchine fu il primo ad innovare la danza classica in questo senso, ovvero spostando il focus da un’espressività narrativa ad una più astratta: per lui erano fondamentali i corpi, in particolare quelli femminili, concepiti come strumenti musicali e come protagonisti assoluti dei balletti. Le sue scenografiche tendono al minimalismo per lasciare che tutta l’attenzione si sposti sulle ballerine, sulle loro linee precise ed allungate, su movimenti velocissimi e dinamici. Balanchine, insomma, ha rivoluzionato il concetto di danza classica tenendo però sempre un occhio di riguardo verso le tradizioni del balletto. E per questo, gli saremo eternamente grati.

NO AGLI ECCESSI

Negli ultimi anni è andata sviluppandosi, soprattutto negli Stati Uniti, una forma di danza più ginnica, caratterizzata da ruote senza mani, capovolte, stretching al limite dell’improbabile, costumini striminziti e chignon mostruosi.

Chi di voi ha mai visto la serie TV “Dance moms” (in italiano: Mamme sull’orlo di una crisi di ballo) sa esattamente di cosa sto parlando.

Sarà pure soggettivo, sarà che non siamo tutti uguali, sarà che ogni cultura ha il proprio modo di vivere l’arte, in ogni caso, con tutto lo sforzo mentale che posso mettere, vi assicuro che questo tipo di “danza” proprio non la capisco. Sono così lontana da capirla che nemmeno la considero danza.

Per me la danza è in primis un’arte meravigliosa, caratterizzata da tradizioni senza tempo e da innovazioni costanti nel pieno rispetto di ciò che la storia ci ha tramandato.

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IL CASO “DANCE MOMS”

L’arte, la vita, tutto ciò che ci circonda è continuamente sottoposto a innovazione e cambiamento. E menomale! Però non si può nemmeno snaturare la sacralità della danza classica con delle lyrical routines che fanno accapponare la pelle; per non parlare del trucco pesante che nulla ha a che fare con la danza classica e che nemmeno una ballerina di Las Vegas mai indosserebbe.

Poi ci sono pure le contemporary routines. E qui arriva il peggio. Ora, io non so che concezione di “contemporary” abbiano alcune persone ma è certo che viaggiamo su due binari completamente opposti.

Sempre attingendo alla serie-tv “Dance moms”, vengono mostrate brevissime coreografie di 90 secondi durante le quali si ha la presunzione di narrare una storia per intero (tendenzialmente tragica, a quanto pare ridere non piace a nessuno). La storia in questione, tra l’altro, è spesso inadeguata all’età delle bambine che la interpretano (la giarrettiera a 10 anni no, vi prego!!) e piena zeppa di tricks (salti mortali, capriole in aria, tuffo doppio carpiato e chi più ne ha più ne metta) che insomma di danza non resta nulla. Diventa ginnastica allo stato puro con una storia narrativa alla base. Trucchi pesanti e inadeguati. Completini striminziti. Gusto per l’estetica zero. Più tricks ci sono e più la coreografia aumenta il suo punteggio.

Questa non è danza, amici. Questo è uno SCEMPIO.

E mi direte: “ma Alice, è una serie tv, è romanzata!”. Assolutamente sì, è molto romanzata (spero vivamente che in una scuola di danza non esista mai quel livello di isteria tra insegnanti e genitori). Dal punto di vista della danza, però, è reale. Anche in Italia, seppur in forma più contenuta, si fa strada questa nuova concezione ginnica della danza.

50% TECNICA, 50% ESPRESSIVITÀ

Non mi stancherò mai di dirlo anche a costo di rimanere l’unica sul pianeta terra a farlo e mi etichettassero per pazza scatenata da mandare in neuropsichiatria: la danza accademica è 50% tecnica e 50% espressività. L’espressività senza la tecnica non trova un valido mezzo per esprimersi, la tecnica senza espressività è ginnastica, mera esecuzione.

E, tornando a ciò che ho scritto sopra, per espressività non si intende “sorridere”. Si intende piuttosto muovere il proprio corpo in modo espressivo, conferendo sfumature, dinamiche e dettagli ad ogni passaggio, curando le piccolezze (che poi piccolezze non sono), ascoltando il proprio corpo in un religioso silenzio e aumentandone consapevolezza di giorno in giorno per mostrarla, poi, al pubblico; vuol dire danzare attraverso la musica e rendere il corpo uno strumento musicale, facente parte di quella melodia. L’espressività facciale è una conseguenza di tutto ciò e quindi alla volte possiamo sorridere (non necessariamente con la bocca, si sorride in primis con gli occhi), alle volte possiamo avere uno sguardo più “lirico”. Possiamo addirittura essere tristi o disperati, folli. Tutto ciò che il palco richiede noi possiamo farlo ma lo attuiamo innanzitutto con il corpo e poi, con il viso.

Il viso esprime ciò che il nostro cuore sente, ciò che il nostro corpo ha metabolizzato, ciò che la nostra mente ha focalizzato.

a Ballet Blog

Questa, per me, è espressività.

In foto:  Evgenia Obraztsova

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Mestruazioni – assorbenti tradizionali ed eco-sostenibili

Mestruazioni – assorbenti tradizionali ed eco-sostenibili

Giovani donne, aspiranti o veterane, vi dedico un post tutto al femminile per parlare del nostro amico-nemico più fedele: il ciclo mestruale. Più o meno puntuali, le mestruazioni ci accompagnano per gran parte della nostra vita e ci tengono compagnia accanto a crampi addominali, nausee varie, umori altalenanti e un bel barattolo di Nutella (non nascondetevi, so che vi ci affogate pure voi).

Insomma, essere donne è davvero faticoso e, se siete pure delle ballerine, può diventare scomodo e imbarazzante indossare un body proprio in quel periodo del mese. Non che ci sia nulla di effettivamente imbarazzante, anzi! Bisogna però ammettere che calzare un body striminzito mentre lì sotto è in corso un’eruzione vulcanica, può causare svariati disagi, in particolare se siete alle prime armi.

Andiamo quindi a vedere come affrontare al meglio le mestruazioni, ovvero quali sono i tipi di assorbenti tradizionali ed eco-sostenibili presenti sul mercato e soprattutto quali sono più comodi per chi svolge una vita da sportivo.

ASSORBENTI CLASSICI
Assorbenti

Cominciamo dagli assorbenti classici. Ce ne sono di varie marche e di conseguenza il range di prezzo varia, così come varia l’assorbenza e la funzione (assorbenti da notte, da giorno, salva slip etc…).

Pro

  • immediati nell’utilizzo, in particolare quando si è alle prime armi

Contro

  • scomodi – ancora di più se si fa attività fisica
  • possono creare prurito
  • non eco-sostenibili
  • costosi
ASSORBENTI LAVABILI

L’utilizzo è analogo agli assorbenti tradizionali appena citati ma in questo caso si tratta di un modello riutilizzabile e di conseguenza lavabile; questi assorbenti sono inoltre dotati di un pratico bottoncino per essere fissati alle slip. E’ l’unico tipo di assorbenti che non ho mai provato ma posso consigliarvi questo sito dove ne spiegano più approfonditamente le caratteristiche.

Se vuoi invece acquistare un set di assorbenti lavabili, clicca qui.

Pro

  • facili da usare, in particolare quando si è alle prime armi
  • eco-sostenibili
  • economici
  • potete alternali all’uso di assorbenti classici, giusto per ridurre gli sprechi e vedere come vi trovate
  • carinissimi! Sono tutti colorati ? Vale come “pro”?

Contro

  • ingombranti – in particolare se si svolge attività fisica
  • impegnativi – necessario il lavaggio (per scoprire come si lavano, vedi qui)
ASSORBENTI INTERNI
Assorbenti interni

Gli assorbenti interni sono sempre stati i migliori alleati delle sportive: pratici, poco ingombranti e comodi, ci hanno fatto vivere tranquille e pacifiche la nostra dinamica quotidianità. Bisogna solo fare attenzione che il cordoncino attaccato non caschi a penzoloni quando siamo in costume… a parte ciò, tutto tranquillo lì sotto!

Pro

  • facili da usare – se siete alle prime armi non li troverete immediati quanto gli assorbenti esterni ma imparare è davvero un attimo
  • comodi – sia per lo sport che nella vita quotidiana

Contro

  • costosi
  • non eco-sostenibili
  • attenzione se siete in costume da bagno – pericolo “cordoncino dell’assorbente” in vista
COPPETTA MESTRUALE

Coppetta mestruale

Mi troverete totalmente di parte perché io adoro questa invenzione. Si tratta di una coppetta in silicone anallergico, morbidissima e che si adegua perfettamente alle pareti vaginali. Di tutti i metodi è per me il più comodo ed ecologico. Ogni coppetta ha una durata media di 5 anni e costa circa 15-25 euro, perciò il risparmio rispetto agli assorbenti tradizionali è notevole!

L’utilizzo può sembrare complesso ma vi assicuro che non lo è. La cosa più importante è capire come piegare la coppetta per inserirla facilmente. Ci sono essenzialmente due metodi per farlo: a “C” e a “tulipano”; generalmente sono spiegati nelle istruzioni cartacee o, in alternativa, troverete fior di video in internet dove se ne parla (vedi video qui sotto)! Le prime volte dovrete quindi prendervi il tempo per provare a piegare la coppetta nel metodo a voi più consono e, una volta compreso il meccanismo, il gioco è fatto.

Per sfilarla basta tirare, lentamente, la codina della coppetta; nel caso in cui la codina sia stata completamente “assorbita” dal canale vaginale, niente panico, basterà spingere un pochino con i muscoli per far fuoriuscire maggiormente la coppetta. Così facendo riuscirete a sfilarla senza problemi.

La coppetta va naturalmente lavata o meglio, sterilizzata, al termine di ogni ciclo mestruale: vi basterà lasciarla in ammollo per 5 minuti nell’acqua bollente e poi si asciugherà in un attimo, pronta per il mese successivo. Molte coppette vengono vendute con l’apposito contenitore in lattice in modo tale da poter immergere direttamente lì la coppetta per la procedura di sterilizzazione.

L’unica vera scomodità che ho notato nell’utilizzo della coppetta mestruale è la necessità di svuotarla in un bagno che presenti almeno il lavandino se non il bidè. La coppetta va infatti svuotata ogni 6 ore circa (dipende dall’intensità vostro flusso) ed ogni volta è necessario svuotarla, sciacquarla velocemente e lavarsi bene le mani. In un bagno pubblico questo procedimento può essere scomodo quindi, se vi trovate in viaggio, considerate bene questo fattore.

Pro

  • economica
  • comodissima – in particolare per lo sport
  • eco-sostenibile
  • inodore

Contro

  • il primo utilizzo può risultare difficoltoso – una volta che avrete imparato sarà però semplicissimo
  • consigliata ai maggiori di 16 anni – richiede una certa confidenza con il proprio corpo
  • di difficile gestione se si è in un bagno pubblico o in viaggio – in questo caso potete adoperare degli assorbenti esterni o dei tamponi, sarà comunque meglio che non doverli acquistare ogni mese
  • inadatta alle schizzinose – però, scusate, sono le vostre zone intime!

Ecco qui un video che spiega molto bene come inserire la coppetta e risponde a tante altre domande sull’argomento! Come spesso succede, il video è in inglese. Non odiatemi ma ne ho guardati alcuni in italiano e li ho trovati incompleti. Per chi non se la cavasse bene con l’inglese, scrivetemi e saprò darvi dei consigli! Oppure rivolgetevi al vostro medico, ginecologo o al consultorio più vicino. Ricordiamoci che queste figure professionali sono lì appositamente per noi e non dobbiamo avere paura di chiedere ?

Se vuoi acquistare la coppetta mestruale, ti propongo uno dei modelli più famosi e utilizzati: Organic Cup. Sono presenti 3 taglie: mini (per adolescenti), taglia A (per chi non ha partorito), taglia B (per chi ha già partorito).

Mestruazioni e inquinamento

Considerate che una donna ha le mestruazioni in media per 5 giorni al mese, per 12 mesi l’anno, per 40 anni; tutto ciò ammonta ad un totale di 2400 giorni, ovvero circa 7 anni di ciclo mestruale! Se ogni volta la donna in questione dovesse utilizzare un tampone, si ritroverebbe a consumare ben 15 mila assorbenti, contenenti a loro volta circa 2,4 g di plastica per ogni confezione. Moltiplicate il tutto per 2 milioni di donne in età fertile e otterrete un pauroso e gravoso impatto ambientale al quale contribuiamo ogni giorno.

Quindi, esprimendo tutto il mio favore verso i metodi eco-sostenibili, vi invito quantomeno a sperimentare gli assorbenti lavabili o la coppetta mestruale. Farete un grande favore non solo al mondo ma anche al vostro portafoglio!

Per il resto, keep strong and don’t ovary acted!

Foto credit: Daysy fertility monitor

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Oggi, un anno fa – Il ritmo del Brasile

Oggi, un anno fa – Il ritmo del Brasile

Oggi, esattamente un anno fa, partivo per l’avventura più grande della mia vita (almeno finora): un viaggio in Brasile, da sola, tra volontariato e viaggi nello stato di São Paulo per spingermi fino alle cascate di Iguaçu, in Argentina. Sono partita con pochi bagagli, l’intraprendenza 

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